Alcuni Haiku
Ecco alcuni haiku che ho scritto: poesie di origine giapponesi, di tre versi, che anche quando descrivono stati d’animo lo fanno attraverso la realtà fisica.
I miei haiku però non parlano di alberi accarezzati dalla brezza e di cascate illuminate dal sole, ma di ambienti reali e non necessariamente “aulici”, come una piccola stazione o i caruggi.
Se ne avete voglia, date un’occhiata anche ai miei Horror Haiku (ne seguiranno altri).
Attendo come sempre i vostri commenti!
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Il vento muove l’erba
fra i binari –
aspettiamo.
Scricchiolio improvviso
nel buio –
sono stato io?
Il piede lento danza
una ciabatta s’aggrappa
all’alluce.
Odore intenso
il caffè riempe la tazza
ed è tomba d’una mosca.
Bottiglie sul tavolo
del vino rimane l’odore
e la voglia.
Corre veloce un topo
odore di piscio nel buio
voci lontane.
Complimenti! ….dei quadri sintetici ed esaustivi dei caruggi!
Grazie!
Solo l’ultimo è sui caruggi: topi e pipì rappresentano la loro vera essenza, in barba ai turisti che seguono le loro guide con le bandierine colorate che fanno discorsi sui saraceni e su Augusto Vacca. Gli altri penso di averli scritti in giro per l’Italia 🙂